A proposito della "passerella per i disabili"
Con grandissima
sorpresa apprendiamo dalla stampa locale delle affermazioni critiche dell'ex
sindaco Guarnieri rispetto alla cosiddetta "passerella per i disabili"
sul canal Vena. Grande sorpresa perché fu proprio l'allora sindaco
Guarnieri che, diversi anni fa, avviò e definì prioritario un
intervento di tale natura e di tale valenza sociale.
Vogliamo quindi credere che tali affermazioni siano probabilmente dettate
da altre finalità legate alle dinamiche politiche.
- Tutto iniziò quasi quindici anni orsono, quando fu evidenziato, attraverso
monitoraggi e sondaggi tra le persone con disabilità, come la necessità
di un percorso alternativo che consentisse di non rischiare la vità
in calle S. Giacomo fosse la principale richiesta delle categorie più
deboli dei cittadini. L'allora sindaco Guarnieri dette quindi l'avvio a quel
cammino che, dopo le più diverse ipotesi, alla fine approdò,
su indirizzo della soprintendenza, ad un progetto per la realizzazione della
passerella.
Che servirà ai disabili, ma anche agli anziani e ai bambini in passeggino.
- Quindi dopo vari studi, la passerella è stata ritenuta la soluzione
più idonea da tutti gli enti preposti, in primis dalla Soprintendenza
alle Belle Arti che, a quanto ne sappiamo, ha indirizzato dove, come
e con quali materiali doveva essere fatta. Chi meglio della Soprintendenza
poteva fare queste scelte?
Non sappiamo se a qualcuno piacerà o non piacerà, per noi è la soluzione ai pericoli costituiti da calle S. Giacomo. (Ma crediamo altresì sarà una comodità per tutta la collettività, basti ricordare l'ascensore in municipio fatto per i disabili e che, oltre a servire a chi ci lavora, è utilizzato da tutti).
- Oggi la passerella è di assoluta necessità e rappresenta
un'opera essenziale e funzionale che in un'ottica sociale darà pari
dignità e pari opportunità ai cittadini più fragili e
darà anche ai turisti con mobilità ridotta la possibilità
di visitare il nostro centro storico in tranquillità e sicurezza.
Facendo di Chioggia una città che non emargina, che non mette da parte
nessuno.
post scriptum
- Va da sè, infine, che comunque la natura e l'origine stessa della
passerella sia quella di essere un'opera potenzialmente temporanea. Quando,
in futuro, la città sarà pronta ad avere una calle S. Giacomo
solo pedonalizzata e quindi inserita nel tessuto storico- architettonico,
verrà ovviamente meno la necessità di una passerella. Che come
è stata messa, se la città lo vorrà, potrà essere
tolta. E che sia ben chiaro, la Uildm, come era stata in prima linea perché
tale passerella fosse realizzata, lo sarà ancora perché ci siano
le condizioni affinché non sia più necessaria (anche, nel tempo,
impegnandosi per rendere accessibili i ponti del canale con soluzioni innovative
che ne conservino la morfologia. Soluzioni che al momento, purtroppo, ancora
non ci sono o sono troppo costose). Inoltre,
e a scanso di equivoci, va ribadito che per la nostra associazione eliminare
le barriere architettoniche non significa assolutamente voler creare delle
brutture: alcuni anni fa ad esempio denunciammo (invano) il fatto che i materiali
(zincato grigio) di cui sono fatte le rampe di municipio, ufficio postale
e chiesa di S. Giacomo andavano modificati.